la Chiesa Madre
La Chiesa Madre è una delle più illustri chiese di Gela, realizzata ad opera del maestro terranovese Giuseppe Di Bartolo, docente di architettura all'Accademia Albertina di Torino. Secondo alcune fonti di Bartolone l'ideale la progettazione della Chiesa Madre avrebbe seguito lo stile dell'antica architettura dei Templi lasciati dagli antichi greci. Iniziata dal parroco Salvatore Risciacchi, fu abbellita con stucchi, indorature e dipinti dal Arcidiacono Giovanni Mallia, che, proprio spese, e sul progetto dell'ingegner Emanuele Di Bartolo, fece costruire la torre campanaria, così come la si vede oggi.

La facciata principale, in stile neoclassico, presenta una composizione architettonica articolata in doppio ordine sovrapposto, fortemente rilevato al centro con colonne aggettanti per tre quarti, con ordine dorico alla base e ionico superiormente. Nella parte superiore spiccano il frontone adornato di acroteri e la croce oltre ad una placca litica ovoidale con in bassorilievo lo stemma Mariano.
Due profonde nicchie nel piano superiore, dove sono collocati i due vasi, costituiscono a dare alla facciata stessa una nota di gaiezza.
Nel 1817 vi fu istituito un collegio, composto di quattro dignità capitolari, di 14 canonici e di 12 mansionari decorativi insegne.
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